Villa Mattioli

Eclettica con richiami neo barocchetti, Villa Mattioli si presenta con un linguaggio artistico che affonda nella tradizione

Villa Mattioli

Eclettica con richiami neo barocchetti, Villa Mattioli si presenta con un linguaggio artistico che affonda nella tradizione

La storia

Il feudo di Lesmo si avviò nel 1733 alla successione feudale del conte Giambattista Trotti.

A quel tempo a Peregallo vi era una dimora edificata all’inizio del secolo dal conte Giuseppe Saronno all’interno di un vasto parco e di una chiesetta, titolata a Sant’Antonio Abate. Negli anni la Villa passò nelle mani della famiglia Curti e successivamente della Famiglia Sala per poi diventare la proprietà dell’ingegner Giuseppe Mattioli, ministro della Casa Reale di Savoia, coniugato con Elena Rietti.

Ormai demolita la maggior parte della villa settecentesca, si avviarono nel 1890 i lavori per la costruzione della nuova villa su progetto dell’architetto Antonio Citterio, allievo di Camillo Boito. Con il Novecento la dimora nobiliare conobbe un nuovo passaggio di proprietà in seguito all’acquisizione della famiglia Vismara. Della settecentesca dimora non è rimasta alcuna traccia considerevole, mentre dell’antico compendio è testimonianza tuttora l’oratorio di Sant’Antonio Abate. Nel 1952, un anno dopo la morte della vedova Rietti Mattioli, l’edificio divenne sede del Collegio Pedagogico, un istituto di natura privata riservato all’educazione dei figli di funzionari pubblici e parlamentari dello Stato, strutturato nel solco del metodo Montessori.

La fortuna dell’istituto non andò oltre il decennio, giacché negli anni Sessanta dello scorso secolo l’intero complesso fu acquistato dalla Società IBM che lo adattò a elegante circolo ricreativo per i dipendenti aziendali. L’articolato percorso funzionale della villa, che ha visto aggiungersi il Peregallo Country Club, tra il 1994 e il 2000, giunge all’ultima svolta proprietaria nel 2001, quando l’intero complesso è acquisito dalla famiglia Mazzoleni, conosciuta come Villa Mattioli – Dimore del Gusto.

SCOPRI LA VILLA
SCOPRI LA VILLA

Villa Valenca

Nel XIII secolo, i Lechi o Lecchi, una nobile famiglia italiana originaria del territorio di Lecco, si stabilì a Brescia diventando proprietaria della dimora Villa Valenca

Villa Valenca

Nel XIII secolo, i Lechi o Lecchi, una nobile famiglia italiana originaria del territorio di Lecco, si stabilì a Brescia diventando proprietaria della dimora Villa Valenca

La storia

Molti personaggi illustri varcarono le porte della villa:

Faustino Lechi, conte e mecenate, era un appassionato di musica e arte. Fu infatti lui a iniziare una maestosa collezione d’arte che si tramanderà fino ai primi del 900 e che verrà poi donata al comune di Montichiari che la trasformerà nel museo omonimo;

Giuseppe Lechi, generale di Napoleone I nelle campagne d’Italia e di Spagna;

Luigi Lechi, letterato e umanista. Presidente del Governo provvisorio della Lombardia e uno dei primi Senatori del Regno d’Italia (1860). Fu compagno di scuola di Alessandro Manzoni. Nel suo archivio vi fu addirittura ritrovata un’opera inedita.

A quel tempo, la nobile famiglia possedeva diverse proprietà a Montirone, Boldeniga, Calvisano oltre che a Brescia.

Decise successivamente di vendere Villa Valenca ad un tal Angelo Zotti, architetto di professione, che la ristrutturò mantenendone la bellezza originaria ed esaltandone le particolarità.

Fino a quando venne acquistata dalla Famiglia Mazzoleni.

SCOPRI DI PIÙ
SCOPRI DI PIÙ

Richiesta Informazioni